sabato 29 giugno 2013

Nina Zilli in concerto

Venerdì 28 giugno, in piazza Carlo Alberto a Valeggio sul Mincio, abbiamo assistito allo speciale concerto con il duo Nina Zilli & Fabrizio Bosso, che hanno presentato “We love you”, un viaggio musicale per omaggiare il talento di Amy Winehouse e la sua ispirazione jazz’n soul. La cantante piacentina dallo stile retrò torna sul palco con uno spettacolo nuovo di zecca, al fianco di uno dei più stimati trombettisti italiani.
concerto we love you
La scaletta del concerto ha proposto brani originali della cantante inglese, come “You sent me flying”, “You know I’m no good” e “Love is a losing game”, ma anche brani passati alla storia e ormai elevati al rango di standard, da “Cupid” e “Body and soul”, a “My girl” e “Will you still love me tomorrow”, dai successi di Solomon Burke, Otis Redding e Etta James, fino a “My baby just cares for me” e “I put a spell on you” di Nina Simone. Non potevano mancare tre brani vintage della Zilli: 50mila, Bacio d'addio e Per sempre. La band è formata da elementi scelti non solo per le qualità tecniche strumentali, ma anche per l’approccio trasversale alla musica. Sono tutti leader di proprie formazioni e vantano anche collaborazioni con artisti internazionali: Egidio Marchitelli (chitarre), Marco Siniscalco (basso) ed Emanuele Smimmo (batteria); assente Julian Oliver Mazzariello (pianoforte e tastiere).

venerdì 28 giugno 2013

Il miglior film degli anni 50

Caccia al ladro con Grace Kelly e Cary Grant

John Robie, ladro di gioielli noto come il Gatto, si è ritirato dalla "professione" da molto tempo, dopo essere stato scarcerato e aver partecipato alla Resistenza in Francia. Ora conduce una vita ritirata in una splendida residenza sulle colline della Costa Azzurra, occupandosi dei vigneti della sua tenuta. Il film si apre con l'improvvisa ripresa sulla Riviera di una serie di furti di gioielli, compiuti con il caratteristico modus operandi appartenuto al "Gatto". La polizia sospetta immediatamente di Robie, e così pure i suoi ex compagni nella Resistenza, ora dipendenti di un ristorante gestito a Nizza dal suo vecchio amico Bertani. Robie decide così di collaborare con Hughson, appena giunto in Costa Azzurra per indagare su incarico delle assicurazioni Lloyd's di Londra. Robie intende provare la propria estraneità ai casi e cercare di cogliere l'impostore sul fatto. A questo scopo si procura una lista dei proprietari di gioielli più facoltosi presenti al momento sulla Riviera, ad iniziare dall'americana Jessie Stevens, vedova di un petroliere, accompagnata dall'affascinante e sofisticata figlia Frances. Robie, fingendosi un ricco uomo d'affari americano, fa conoscenza con le due donne e suscita l'immediata simpatia di Jessie Stevens, mentre viene visto con sospetto dalla figlia Frances che, al contrario, è certa della sua colpevolezza ma nello stesso tempo però è attratta da lui. Quando i gioielli della signora Stevens vengono rubati, John si nasconde e pianifica la cattura del ladro, la cui identità ritiene di avere scoperto. Si apposta nella villa dove presumibilmente si svolgerà il secondo furto (prevedendo che il ladro continui a seguire il suo stile). Nella circostanza Foussard, un ex compagno di banda di John, viene ucciso, e la polizia ufficialmente considera chiuso il caso, ritenendo che Foussard fosse il ladro, nonostante avesse un arto artificiale e fosse quindi impossibilitato ad arrampicarsi sui tetti. Frances si scusa per avere sospettato di Robie, e decide di aiutarlo a catturare il vero ladro durante una festa in maschera. Nello stesso tempo la polizia ha in programma di catturare Robie alla stessa festa, così Robie e Hughson, irriconoscibili sotto i propri costumi, si scambiano i ruoli. Hughson fa da cavaliere a Frances per tutta la serata, mentre Robie rimane appostato sui tetti, in attesa di cogliere sul fatto il ladro e consegnarlo alla polizia. Al termine della festa Robie riesce a catturare il Gatto dopo un lungo inseguimento sul tetto e a smascherare il vero mandante dei furti. Alla fine Robie torna alle sue vigne, accompagnato dall'amore di Frances e da quello della madre di lei per la sua villa.

Canzoni senza tempo

Scritto da Riccardo Del Turco insieme a Giancarlo Bigazzi, il brano Cosa hai messo nel caffè, presentato al Festival di Sanremo 1969 è stato splendidamente riproposto da Malika Ayane nell'edizione 2013 della kermesse canora, in occasione della serata intitolata "Sanremo Story". Il brano è stato incluso nell'album "Ricreazione", con l'aggiunta dei brani "Niente" e "E se poi", presentati da Malika sul palco del Teatro Ariston.
 

giovedì 27 giugno 2013

Le classiche cartelle di una volta

Sono pratiche, divertenti, easy, semplici, molto utili per chi sceglie una cartella che doni un po’ d’informalità a un outfit adatto alle ore lavorative. Il taglio college, fa della borsa una vera e propria satchel bag (rivisitazione pop della classica cartella anni ’70) un prodotto che ha stregato moltissime fashion addicted. Questa è anche economica (costa meno di 100 euro) e compariva in questo vecchio post.
vintage retro look

sabato 22 giugno 2013

Il favoloso trucco anni 60

Il trucco anni ’60 punta a valorizzare soprattutto gli occhi, mettendoli in risalto e facendoli sembrare più grandi grazie all’utilizzo del mascara e dell’eyeliner. L’arte del trucco, negli anni ’60, toccò veramente gli estremi. Mentre la moda femminile, dolce e innocente degli anni ’50 si trasformava in minigonne e stivali a tacco basso, anche lo stile del trucco diventava più audace. La chiave per gli anni ’60 fu libertà e autoconsapevolezza. Alcune donne preferivano lo stile hippie e non si truccavano affatto. Ma quelle che lo facevano, tendevano a truccarsi veramente molto. Ironicamente le donne usavano fondotinta molto pesanti per ottenere un aspetto “sano e naturale”. Il fondotinta era definito “traslucido” in quel periodo, e le donne lo usavano generosamente per migliorare la loro carnagione e colore. Non si preoccupavano, come avviene oggi, di intonare il fondotinta al loro colore naturale. Le donne indossavano fondotinta scuri per un aspetto abbronzato stile California, oppure molto chiaro per ottenere l’aspetto pallido che cominciava a spopolare a Londra.
OCCHI SPETTACOLARI
Negli anni ’60 il punto focale del viso era rappresentato senza dubbio dagli occhi. C’era un gran da fare per renderli più grandi e teatrali possibile. Le modelle del momento a Londra, come Twiggy coinvolgevano le signore ad indossare tonnellate di eyeliner nero intorno agli occhi. Si usava anche talmente tanto mascara che le ciglia risultavano tutte appiccicate tra loro, a ciuffi. Per un effetto ancora più sensazionale, si usavano ciglia finte, e si applicava il mascara anche su queste.
COLORI
Tutto quell’eyeliner e mascara veniva illuminato da ombretti dai colori freddi e brillanti. Le signore indossavano un solo colore di ombretto applicato generosamente dalle ciglia fino alle sopracciglia, i toni erano accesi blu e verdi. Non tutte le donne indossavano il fard, ma per chi ne faceva uso i colori erano di solito rosa pastello o corallo. Il pastello era di moda per i rossetti anche. Molte donne usavano rossetti leggeri, femminili sfumature di rosa e lavanda, per focalizzare l’attenzione solo sugli occhi.
STILI CANGIANTI E METALLICI
Un altro stile di trucco che fece presa all’epoca consisteva in sfumature cangianti e metalliche per occhi e labbra. Si cominciarono a vedere ombretti in stick cremosi, che consentivano dei colori più accesi e duraturi rispetto a quelli in polvere. Le donne usavano ombretti di colori perlati e iridescenti, come il bianco e il beige, sulle palpebre e le labbra. Usavano anche ombretti e rossetti che contenevano titanio con sfumature argento, oro e bronzo.
vintage make up

Il cappello panama di Hermès

Copricapo estivo per eccellenza, il Panama allunga i bordi e si veste di colori brillanti per un estate con accenti caldi. Questo cappello reso famoso in tutto il mondo dai lavoratori che hanno costruito il Canale di Panama, è stato tessuto a mano dai contadini della Repubblica dell'Ecuador. Da diverse settimane a diversi mesi, a seconda della finezza della paglia, sono stati necessari per realizzarlo in fibra di palma chiamata "Paja Toquilla", che garantisce comfort e protezione senza pari contro il sole.
cappello panama

venerdì 21 giugno 2013

Un colpo al cuore

Si può dire che le borse veramente entrate di diritto nel cuore delle donne siano ben poche e tra queste, tre appartengono tutte alla medesima maison: Hermes. Sì, perchè accanto alla Birkin e alla Kelly la terza che, a ragione, continua a conquistare è la Constance, forse meno conosciuta rispetto alle prime due, ma di ugual bellezza. Partiamo subito con il dire che se la Birkin e la Kelly sono due grandi borse a mano, la Constance è una tracolla di dimensioni più piccole, perfetta da sfoggiare la sera o nei week end, ma poco pratica di giorno quando noi donne portiamo la casa dentro a una borsa. Il modello è stato creato nel 1969 da Catherine Chaillet, all’epoca era creatrice di cartoni animati per la televisione francese, che decise di dare alla sua creazione lo stesso nome dato a sua figlia Constance, nata proprio nello stesso anno. Caratteristica della Constance sono la grande H posta sulla fibbia, emblema della maison e simbolo di essenzialità, e la cinghia regolabile permettendo così di portare la borsa sia a tracolla che a spalla, a mano oppure a braccio. Nel corso degli anni Settanta la borsa fu poi ribatezzata “The Jackie O’s Bag” dalle facoltose americane che, giunte a Parigi, la acquistavano da Hermes dopo averla vista sfoggiare, in differenti pellami e colori, da Jackie Onassis. I modelli della Constance sono differenti, la più grande è di 24 cm ed esiste anche una versione più allungata, la “Constance Elan”; la più recente è invece la “Constance Team”, con l’interno a contrasto e la chiusura laccata dello stesso colore.
hermes borsa constance

sabato 15 giugno 2013

Costumi mare retró

Non era per nulla facile distinguersi in spiaggia nei primi anni ’40, dal momento che tutti i costumi da bagno sembravano praticamente identici, anche se i modelli e i colori cambiavano. Ciò perché le donne che mostravano “troppa pelle” erano ritenute volgari, indipendentemente dalla loro bellezza. In sostanza, le donne avevano due opzioni principali tra cui scegliere: costumi da bagno interi e bikini composti da slip a vita alta e reggiseni coprenti.
sette costumi interi

domenica 9 giugno 2013

Objet du desir

Adoro le forme pulite, la semplicità e il minimalismo, la femminilità mixata al rigore. Ebbene, dopo la Boston e la Phantom, Phoebe Philo, direttore creativo di Céline, ha deciso di farmi conoscere lei, la Classic box bag, bellissimo modello d’ispirazione vintage. Ed è stato love at first sight. La adoro in blu, in rosso e in bordeaux. Il prezzo... quello lo adoro un po' meno (2.400 euro). Viste le dimensioni ridotte, non si direbbe che viene il quadruplo delle sue sorelle, eppure mia madre aveva ragione: "più piccolo è il pacchetto, più il regalo al suo interno è di valore."
celine vintage bag

Sandali bassi per volare alto

L’arte antica del sandalo, irrinunciabile calzatura di tutti i popoli del Mediterraneo, a Capri è ben presto diventata mito. Pare che già Tiberio, l'Imperatore che scelse l’isola come sua dimora, indossasse dei sandali con una suola rigida e strisce di pelle che avvolgevano le caviglie. La creatività degli abili artigiani isolani, ha sviluppato un design e uno stile inconfondibili: i modelli non sono tanto diversi da quelli che venivano portati ai tempi di Tiberio: suola piatta, con strisce di pelle sapientemente intrecciate, ma oggi sono arricchiti con sfumature di oro o di argento e nei colori più personalizzati. Perle, pietre dure, strass dalle fogge più svariate e dai mille riflessi, rendono i sandali di Capri sempre più preziosi, eleganti e ricercati.
flat sandals

domenica 2 giugno 2013

Hipster shorts with studs

Ecco uno dei trend della stagione

Si tratta delle studs, meglio conosciute come borchie. Ho sempre trovato che le borchie siano un modo per poter "dar vita" a un capo semplice. In tutti i negozi, ormai si possono trovare capi borchiati di tutti i tipi. Molte volte la differenza di prezzo tra un capo semplice e uno borchiato può essere elevato. Ecco che vi consiglio di personalizzare il capo da sole. Scegliete un capo e ci applicate sopra le borchie. Ci sono molti rivenditori che le vendono a un prezzo veramente minimo. Otterrete così un capo low cost, personalizzato e originale. Qui sotto ho messo i miei Wrangler vintage
shorts with studs

sabato 1 giugno 2013

Think Pink & Vintage

Quando ti svegli di cattivo umore, c’è un’unica soluzione per uscire dal letto: pensare (e vestirsi) in rosa. Basta infatti anche solo un tocco rosato sulle labbra o una felpa in tema per sentirci immediatamente più femminili e pronte ad affrontare il mondo. Per evitare di sembrare una bambolina, spargete delle borchie sui vostri accessori e abbinateci il nero: femminili si, ma roselline viventi no. Tra gli accessori la Borsa Chanel 2.55 originale che costa circa 3.100 euro, in abbinamento con le Chanel Ballerina ballet shoes, altri 500 euro circa, ma possiamo sempre risparmiare con il vintage.
think pink clothing